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Via XX Settembre

Via XX Settembre

Il Palazzo Municipale (1), progettato da Ottavio Scotti, dal sec. XVIII è sede del Potere civico.
La loggia ospita lapidi e busti che ricordano i fatti e i personaggi più importanti della storia cittadina e nazionale. Le opere in bronzo sono di Enrico Chiaradia (1851 – 1951), che fu autore anche del monumento equestre di Vittorio Emanuele sull’Altare della Patria a Roma.
La Casa quattrocentesca con tracce d’affresco in facciata (2), posta al termine del porticato comunale in via Sbarra, potrebbe essere ciò che rimane dell’antico palazzo comunale, edificato per la prima volta nel 1338 e demolito nel Settecento per fare posto a quello attuale. In passato fu sede della caserma dei pompieri.
Su via XX Settembre si affacciano altri tre palazzi degni di nota: Palazzo Grimani Vettori (3), il cui restauro ha portato alla luce interessanti affreschi tra i quali uno che raffigura un galero cardinalizio recante lo stemma della famiglia Grimani; la Casa dei cavalieri del Podestà (4), con affreschi in facciata e nel salone centrale, accanto al quale nel XVIII secolo vi era l’edificio delle carceri di cui ora non resta traccia; Palazzo Montalban vecchio (5) della scuola del Sammicheli (sec. XVI), caratterizzato dall’alto portico in bugnato e, all’interno, da un bel salone centrale passante e da camini riccamente scolpiti da allievi di Alessandro Vittoria.
Va ricordata anche la stanza detta "della regina", dove fu ospitata Maria Amalia di Sassonia, figlia del re di Polonia Federico Augusto.

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